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Orgosolo tra i romanzi del Premio Letterario il Borgo Italiano


Orgosolo partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano attraverso la sezione Romanzo Edito.

È un comune italiano di 4.209 abitanti, che si trova a 620 metri sul livello del mare e in provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia di Ollolai. Il territorio comunale è prevalentemente collinare e montuoso e l'unica area pianeggiante è la vallata di Locoe, lungo il corso del fiume Cedrino. Il nome del borgo potrebbe derivare, secondo alcuni studiosi, dal toponimo protosardo orgosa che significa territorio umido, ricco d'acqua.

In epoca preistorica, soprattutto Neolitico, è comprovata la presenza umana in varie zone dell'attuale territorio comunale. Esistono numerose costruzioni quali Dolmen e Menhir, e anche nel periodo nuragico le tracce della presenza umana sono molteplici, come testimoniato i numerosi nuraghi - celebre è il nuraghe Mereu - nel cuore del Supramonte o ancora Domus de janas e circoli megalitici. Dell'epoca romana non sono visibili tracce rilevanti, tuttavia il territorio fu caratterizzato da azioni di guerriglia delle popolazioni locali contro le legioni. Una delle figure storiche più rappresentative di Orgosolo è la giovane martire Antonia Mesina, proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II, il 4 ottobre 1987. Antonia nacque a Orgosolo il 21 giugno 1919 e fin da giovanissima entrò a far parte della Gioventù Femminile dell'Azione Cattolica. La giovane orgolese subì il martirio, lottando fino alla morte per opporsi a un tentativo di violenza sessuale da parte di un compaesano e morì lapidata il 17 maggio 1935.

Orgosolo conta un gran numero di chiese, sia all'interno del centro abitato che nelle immediate vicinanze. La maggior parte degli edifici sono stati realizzati a cavallo dei secoli XIV e XVI. In ambito urbano sono presenti otto chiese, quasi tutte aperte al culto tra cui vale la pena menzionare Santu Perdu (San Pietro Apostolo), dedicata al patrono e chiesa parrocchiale datata XIV secolo e Sant'Antoni ‘e Su Ohu (Sant'Antonio Abate), la più antica, risalente al XIV secolo circa. A Orgosolo si possono ammirare i tipici murales, i dipinti che arricchiscono i muri delle case del paese, illustrando e menzionando problematiche ed eventi locali nonché i principali avvenimenti storici e sociali, italiani e internazionali. Il primo murale a Orgosolo fu realizzato nel 1969 da un gruppo di anarchici milanesi che si firmarono Dioniso. Nel 1975, in occasione del trentennale della Resistenza e della Liberazione l'insegnante toscano Francesco Del Casino e i suoi alunni della scuola media di Orgosolo realizzarono altri murales e, in seguito, al loro esempio si aggiunse il contributo di moltissimi artisti fra i quali il pittore orgolese Pasquale Buesca e il gruppo culturale locale Le Api. Al momento, in città, si contano oltre duecento murales, ormai parte integrante dell'immagine di Orgosolo e attrazione per migliaia di turisti italiani ed esteri.

Il costume tradizionale, Su hustumene, è custodito gelosamente da quasi tutte le famiglie orgolesi e viene indossato in occasione di cerimonie e festività. Oltre alle numerose manifestazioni tradizionali religiose e laiche, a Orgosolo, ogni anno e dal 2006, si svolge il Festival della Scienza, che si propone di utilizzare la cultura popolare come chiave verso il sapere scientifico. A Orgosolo, inoltre, si tramanda da tempo immemore una tradizione antichissima, la bachicoltura, attività scomparsa quasi ovunque che però nel paese barbaricino resiste stoicamente e si tramanda. Notevole e viva è pure la tradizione del canto a tenore, in cui le quattro voci che compongono il coro sono la solista, Sa Vohe, la contra, Sa Hontra, una voce di tipo baritonale, il basso, Su Bassu, e la mezza voce, Sa Mesu Vohe.

Sito web del Comune: comune.orgosolo.nu.it/

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Orgosolo

Immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Orgosolo

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