San Cesareo tra i racconti del Premio Letterario il Borgo Italiano
San Cesareo partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano attraverso la sezione Racconto Breve Inedito.
Comune di 14.932 abitanti della Città Metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio, nell'antica Roma era conosciuto come Ad Statuas, per la massiccia presenza di statue decorative legate alla Capitale, distante solo una trentina di chilometri. Il luogo era collegato a Roma tramite la Via Labicana che proprio lì si diramava in diverse strade per arrivare alle vicine città di Tusculum, Praeneste e Gabii. Intorno alla metà del II secolo a. C., nell'area dell'attuale San Cesareo, oltre alla presenza di alberghi, taberne ed edifici commerciali, sorsero parecchie ville di otium di molti celebri personaggi dell'antica Roma, prima fra tutte la dimora di Giulio Cesare, ancora esistente e nella quale si tramanda che l'Imperatore avesse redatto il suo testamento.
Durante il medioevo le terre di San Cesareo appartennero alla casata dei conti di Tuscolo e nel 1050 lì vennero eretti un deposito fortificato e una chiesa dedicata a San Cesareo, sorta tra le rovine della Villa Imperiale, a opera dei monaci di san Basilio. Il 6 maggio del 1333, a San Cesareo e per mano di Stefanuccio, figlio di Sciarra Colonna, furono uccisi Bertoldo Orsini Duca di Bracciano e il cognato, il Conte dell'Anguillara, diretti ad attaccare Stefano Colonna che si trovava nel Castello di Zagarolo. Iniziarono con quell'episodio le guerre tra i Colonna e gli Orsini che continuarono per secoli e in virtù delle quali il podere di San Cesareo fu più volte distrutto finché non fu abbandonato e lasciato in rovina.
Nel 1928, l'Opera Nazionale Combattenti, che aveva espropriato la tenuta nel 1921, concluse i lavori per la costruzione di un paese che avrebbe dovuto ospitare gli ex combattenti di Capranica Prenestina che popolavano la baraccopoli di Colle Marcelli. All'insediamento fu dato il nome dell'antica tenuta, San Cesareo, e le prime vie furono intitolate a eroi della prima guerra mondiale come Filippo Corridoni (la strada principale), Cesare Battisti, Enrico Toti, Antonio Cantore. Celebre è anche via dei Cedri, strada costeggiata dai cedri del Libano fatti importare in loco da Giulio Cesare. Dal 1990, anno in cui San Cesareo ha smesso di essere frazione del comune di Zagarolo diventando comune autonomo, la cittadina è in continua espansione, demografica ed economica, grazie alla vicina zona industriale e alla posizione privilegiata a poca distanza dalla Capitale.
Sito web del Comune: www.sancesareo.gov.it/
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Cesareo
Immagine: http://roma.repubblica.it/