Antonino Fontana, Bova e Scilla nei finalisti del Premio Letterario il Borgo Italiano
Antonino Fontana, con il romanzo edito Cane crudo, accede all'ultima fase del Premio Letterario il Borgo Italiano e qualifica Bova e Scilla tra i borghi finalisti.
Antonino Fontana, contemporaneamente agli studi, ha lavorato come ebanista nell’azienda del padre a Reggio Calabria, dopo la laurea in Architettura si è trasferito a Milano e in seguito a Vienna. Alcuni anni dopo ha abbandonato l’attività di architetto e designer per dedicarsi alla propria libera ricerca artistica sulla natura e le sue rappresentazioni: astrazioni, simboli di totalità e annichilimento degli stessi, verso un linguaggio cognitivo universale; Unus vestrum me traditurus est (Umberto Allemandi & C., 1999) è stato uno dei risultati di quel periodo ermeneutico. Ha vissuto in cento luoghi diversi, reali e letterari ed è tornato a vivere a Reggio Calabria dove, oltre a scrivere, ha ripreso a fare l’architetto, specializzandosi nella progettazione di costruzioni d’acciaio. Cane crudo (Robin Edizioni, 2015) è il suo secondo romanzo.
John Lee, un giovane e quotatissimo artista americano, a Milano per allestire una personale, accidentalmente, nell’ex casa della madre, trova una fotografia, con quattro personaggi che sembrano i Beatles, che lo porta a conoscere il cuoco Paolo Marcianò: il “Paul McCartney” ritratto nella foto, un vecchio schivo e intransigente, come lo sono i meridionali più fieri, il numero uno della ristorazione mondiale, il proprietario del colosso del lusso 4 Cani, che, negli ultimi cinquant’anni, macchiandosi di colpe incancellabili, ha tagliato trasversalmente la storia della ’Ndrangheta e non solo. Inspiegabilmente il “Ringo Starr” ritratto nella fotografia cambia aspetto e i due si ritrovano subito a cercare i pezzi, mancanti di logica, dell’enigma che riportano Paolo nel cuore dell’Aspromonte, che aveva lasciato da giovane per andare a lavorare a Milano, a percorrere a ritroso i labirinti della misteriosa fotografia, a scavare nelle parecchie zone d’ombra dell’immenso oceano della sua vita... e John in un viaggio imprevedibile nel cuore oscuro di un sogno.
L'Autore ha dichiarato alla Segreteria del Premio Letterario il Borgo Italiano: «Ho deciso di partecipare al Premio Letterario il Borgo Italiano perché è un’occasione per parlare di un’Italia meno nota e più autentica. Dopo la grande abbuffata delle metropoli, credo che sia giunta l’ora di scoprire le nostre vere riserve auree. In Calabria, prima e dopo il boom, molti borghi si sono spopolati, e solo di recente possiamo parlare di una riscoperta lenta di questi angoli d’Italia meno noti, ma incredibilmente affascinanti e autentici. Si veda il caso di Riace, il paese dell’accoglienza, dove i migranti, che sono accolti da diciotto anni, integrandosi nella vita del borgo con le loro diversità etniche e culturali hanno arricchito l’ambiente, i luoghi e le persone del posto. O l’ultima Thule greca: Bova, una sorta di isola protetta che nell’ultimo secolo ha perso l’80% della sua popolazione. C’è tanto da scrivere dei nostri borghi locali e insoliti ma più che il percorso, o il modo in cui ci si mette in cammino per raggiungerli, conta la meta: i ponti culturali del nostro passato e del nostro futuro che Il Premio vuole promuovere».
Bova e Scilla sono due comuni italiani della Città Metropolitana di Reggio di Calabria.
Conosci Bova attraverso il post del Premio Letterario il Borgo Italiano:
Conosci Scilla attraverso il post del Premio Letterario il Borgo Italiano:
