Daniela Vellani nella giuria del Premio Letterario il Borgo Italiano 2019
Daniela Vellani farà parte della giuria del Premio Letterario il Borgo Italiano 2019.
Nata a Napoli, docente di materie letterarie nella scuola media statale di primo grado e pubblicista.
Ha fatto parte dell'equipe medico-psico-pedagogica per quattro anni presso il centro di riabilitazione GIFFAS per bambini diversamente abili, in qualità di pedagogista.
Fortemente interessata all'arte e allo spettacolo, organizza rappresentazioni teatrali per la scuola, scrivendo testi e curando la regia.
Ha pubblicato silloge di poesie intitolate “Fotografie di parole” e “Diario di bordo” contenente testi e fotografie di diversi viaggi, un lavoro autobiografico sulla scuola "Mamma, esiste una scuola dove le maestre non si arrabbiano quando i bambini sbagliano?" con "Il Mio Libro".
Con la casa editrice Robin ha pubblicato il romanzo “Storie fra tante” e un saggio “Ragazzi, voglio raccontarvi una storia jazz!”, entrambi sono stati premiati al Premio Letterario Internazionale Emily Dickinson.
Nel 2018 con il racconto “Una foto strappata” ha conseguito il primo premio al concorso “Una città che scrive”.
Con il testo “Una telefonata mai fatta”, è giunta al terzo posto al concorso “Scrivi una canzone” nel 2015.
In qualità di pubblicista collabora online con “Differentemente” e “la Voce del Nisseno” e scrive nel periodico di informazione musicale digitale “MuMag”.
“Ogni forma di arte nasce da un’innata capacità di combinare e fondere elementi per creare qualcosa di unico: una melodia, un dipinto, un testo, una scultura, una fotografia, una pietanza. La passione è il suo nutrimento, la sua linfa vitale e la tecnica è la guida strategica per favorire la migliore realizzazione.
La bella “penna” è l’arte della scrittura: un insieme di parole e segni che combinati secondo un impulso dell’anima e del cuore ricamano emozioni e raccontano storie o versi che accompagnano il lettore in una dimensione coinvolgente dove si aprono scenari, s’incontrano persone e si entra in luoghi in cui si sogna, si immagina, si attende, si piange, si ride, si prova rabbia, si ama, si gusta, si cresce, si riflette, e soprattutto ci si abbandona alla libera fantasia.
Dunque la scrittura, come qualsiasi forma d’arte, instaura connessioni emotive e sinergie che rendono partecipi non solo gli autori, ma anche e soprattutto i suoi fruitori.”