Cannobio tra i romanzi del Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 con Roberta Plebani
Cannobio partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 Edizione Borgo di La Martella attraverso la sezione Romanzo Edito grazie a un'opera di Roberta Plebani dal titolo "Il testamento di Mujo Morales", pubblicata da Giulio Perrone Editore.
Cannobio è un comune italiano di 5007 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte.
È un comune frontaliero con la Svizzera, situato sulla riva nord-occidentale del Lago Maggiore e allo sbocco della Valle Cannobina; l'estensione del comune è molto elevata, circa 51 km², dovuta al numero di frazioni distribuite nella zona. Negli anni dal 2002 al 2005, 2007, 2010, dal 2011 al 2013, dal 2015 al 2020 e nuovamente nel 2022 è stato insignito del prestigioso riconoscimento ambientale della FEE, la Bandiera Blu. Il comune è stato insignito, dal 2011, della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano.
Il lungolago di Cannobio ha caratteristiche uniche rispetto agli altri comuni rivieraschi, è infatti caratterizzato dalla presenza di un fronte di edifici, nella parte centrale che fronteggia il porto, con facciate cinque/seicentesche con porticati.
Tra le architetture religiose, la più rilevante è senza dubbio il Santuario della Santissima Pietà, ricostruito da san Carlo Borromeo nel 1583 da un disegno di Pellegrino Tibaldi. La realizzazione fu effettuata da maestranze locali sotto la direzione dei fratelli Giovanni e Pietro Beretta di Brissago, che rividero il disegno originale. Dal 1575 al 1614, con il solo sostegno finanziario di borghigiani e devoti, si lavorò per l'edificazione della struttura, che poi lungo il 1600 fu arricchita di stucchi, affreschi e tele, fino a raggiungere lo splendore di oggi. La facciata è opera di un rifacimento del 1909 e vi spicca un bronzo, opera di Giulio Branca, che riproduce un dipinto su pergamena raffigurante una Pietà, con Cristo tra Maria e Giovanni Evangelista, che si trova all'interno di una nicchia dell'altare maggiore. Nei giorni 8, 9, 10 e 28 gennaio 1522 e poi nei successivi 4 e 27 febbraio, la pergamena avrebbe sanguinato: dalle ferite di Gesù sarebbero uscite gocce di sangue, mentre il 9 gennaio una costola sanguinante, proporzionata al Cristo del dipinto, sarebbe caduta e, raccolta, si trova oggi in un reliquiario custodito nel santuario, mentre i panni macchiati dal sangue sono rinchiusi nell'urna posta sotto la mensa dell'altare maggiore. L'interno è composto da una sola navata con una sfarzosa decorazione barocca. Sopra l'altare è posta una pregevole pala di Gaudenzio Ferrari intitolata Salita al Calvario. Vi sono altri dipinti di scuola piemontese del Seicento e dell'Ottocento.
Si segnalano anche il Campanile della Chiesa di San Vittore e la collegiata di San Vittore rifacimento settecentesco di un'antichissima chiesa, la facciata però è stata ultimata solo nel 1842 così come l'altare maggiore. Notevole e imponente l'interno a navata unica sulla quale si affacciano numerose cappelle, nella prima a destra dell'ingresso è presente un crocifisso in legno risalente al XVI secolo, nella cosiddetta cappella dei morti si trovano due trittici quattrocenteschi provenienti dalla Chiesa di San Gottardo a Carmine. In controfacciata degno di nota l'organo costruito dal varesino Luigi Maroni Biroldi nel 1837; l’oratorio di S. Marta, costruzione del 1581, avente una facciata preceduta da un pronao. All'interno un ricco altare maggiore in legno dorato e una Madonna con Bambino attribuito a Camillo Procaccini; la Chiesa di sant'Anna, costruita nel 1633 a Traffiume.
Tra le architetture civili si menzionano: il Palazzo della Ragione, detto Parasi edificato nel 1291 dal podestà Ugolino Mandello poi modificato nel corso del Seicento, costituito da blocchi squadrati granito che formano un portico terreno con cinque pilastri reggenti le volte a botte, dotto il portico sono collocati stemmi, lapidi e rilievi trecenteschi e due tombe romane; Sul lato destro del palazzo si erge la Torre Comunale di costruzione romanica del XII secolo. È costruita in pietra viva ed è in realtà il campanile dell'antica chiesa di San Vittore.
Per quanto riguarda le architetture militari: la Rocca Vitaliana, conosciuta come "castelli di Cannero”, isolotti rocciosi che emergono dalle acque del lago, sui quali sono visibili i ruderi di antiche fortificazioni, la cui costruzione risale fra il XI e il XII secolo; l Leone, opera dello scultore Giulio Branca, monumento affacciato sul lago all'entrata sud della città. Fu eretto nel 1889 a ricordo della difesa di Cannobio del 1859, contro un attacco austriaco proveniente dal lago.
Sito web del Comune: https://www.cannobio.net/
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