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Dolceacqua tra i romanzi del Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 con Ettore Pezzetti

Dolceacqua partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 Edizione Borgo di La Martella attraverso la sezione Romanzo Edito grazie a un'opera di Ettore Pezzetti, dal titolo "Prima che sia troppo tardi", pubblicata da VJ Edizioni.


Dolceacqua è un comune italiano di 2134 abitanti della provincia di Imperia in Liguria.


Dolceacqua è un tipico borgo medievale della val Nervia, lungo il torrente omonimo. La parte più antica del borgo, posta ai piedi del monte Rebuffao, è dominata dal castello dei Doria e viene chiamata dagli abitanti Terra (Téra nel dialetto locale). Quella più moderna, chiamata il Borgo, si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che sale la valle. Tra le vette del territorio dolceacquino il monte Abellio (1096 m), il monte Abelliotto (899 m), il colle dei Saviglioni (889 m), la Testa Maimona (732 m), il monte Erisetta (664 m), il monte Belgestro (586 m), la Cima Tramontina (525 m), il monte Curti (516 m).


Il Castello di Dolceacqua è un'antica fortificazione in rovina. Il maniero è inserito nel borgo storico del paese, sovrastante l'abitato e posto in posizione dominante. Originariamente la struttura fu composta nel XII secolo da una torre circolare - tuttora esistente al centro del complesso - e da un edificio minore dove risiedeva l'ufficio di guardia. Il castello fu ampliato nel XVI secolo dall'allora signore locale Stefano Doria, al quale aggiunse alla precedente struttura un bastione speronato nel settore orientale e le due torri quadrate identiche. Oggi la struttura appare come divisa in due blocchi, la parte anteriore era destinata infatti al controllo e alla sicurezza del borgo nonché locali di servizio, prigioni e magazzini; la parte retrostante, collegata con il corpo anteriore tramite un ampio cortile, era invece il luogo ove erano ubicati gli ambienti di rappresentanza e di accoglienza degli ospiti e dove risiedevano i signori locali.


Tra le architetture religiose in particolare si segnalano le rovine dell'antico monastero di Santa Maria della Mota (o de Muta), al di fuori del centro abitato, priorato dei monaci benedettini sorto in epoca carolingia, cui dipendevano molte chiese e proprietà terriere della val Nervia, e documentato da una bolla papale di papa Eugenio III del 1151 che conferma il possesso monastico come dipendenza dall'abbazia di Novalesa in val Susa. In seguito il monastero ebbe molti passaggi, dapprima alle dipendenze dei benedettini dell'abbazia di San Pietro di Breme in Lomellina, e poi del monastero di San Pietro di Vasco nei pressi di Mondovì, poi dei monaci certosini della Certosa di Pesio nel cuneese cui già dipendeva il feudo di Airole. Nel 1446 passa in possesso dei Doria che lo doneranno nel 1623 ai padri agostiniani scalzi del convento di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo martire di Genova; il cenobio andò distrutto nel 1744 nel corso della guerra di successione austriaca.


Nel 1970 venne inaugurata la pinacoteca Giovanni Morscio, dedicata al pittore di Dolceacqua che donò all'amministrazione comunale alcune opere sue e di pittori a lui contemporanei, e la cui collezione venne ampliata nel decennio successivo con opere di altri pittori locali, quali Marcello Cammi e Mario Raimondo.


Dolceacqua

Sito web del Comune: http://www.dolceacqua.it/


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