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Santa Giusta tra i racconti del Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 con Vinia Tanchis


Santa Giusta partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 edizione di Borgo La Martella attraverso la sezione Racconto Inedito grazie a un'opera di Vinia Tanchis dal titolo "Peppantoni il pescatore".

Santa Giusta (Santa Justa in sardo) è un comune italiano di 4727 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione del Campidano di Oristano.


È stata fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. col nome di Othoca, tuttavia non mancano testimonianze dell'età del bronzo con i vari nuraghi sparsi nel territorio. Passata ai Romani con tutta la Sardegna e la Corsica, divenne un centro di cristianità, e nell'anno 130, sotto l'impero di Adriano, vi furono martirizzate le sante Giusta, Giustina ed Enedina. A seguito della caduta dell'impero romano d'Occidente, Othoca venne progressivamente abbandonata; nel medioevo la popolazione si spostò nei pressi della chiesa romanica di Santa Giusta. Il villaggio di Santa Giusta fece parte del giudicato di Arborea, nella curatoria del Campidano di Simaxis, e alla caduta del giudicato (1410) entrò a far parte del marchesato di Oristano fino a ad essere inglobato nel Regno di Sardegna aragonese a partire dal 1478, dopo la sconfitta dell'ultimo marchese Leonardo Alagon. Il paese poi si spopolò per le continue incursioni, dovute alla vicinanza al mare, che portavano a frequenti assalti e saccheggi.


La cattedrale di Santa Giusta è il principale edificio di culto dell'omonimo centro. La Santa titolare è per l'appunto Santa Giusta, che la tradizione vuole esser stata martirizzata all'epoca di Diocleziano nella cripta ivi presente. Realizzata quasi totalmente in arenaria, questo edificio risale al XII secolo. È considerato uno dei più rappresentativi esempi di romanico sardo.


La foresta di Acquafrida è parte integrante del complesso del monte Arci (5.975 ha) nonché ricompresa nel parco naturale regionale del Monte Arci. Sotto l'aspetto vegetazionale è caratterizzata prevalentemente da boschi di leccio (Quercus ilex), a diversi stadi di sviluppo, intervallati da Macchia mediterranea a fillirea, cisto, lentisco e corbezzolo. La fauna annovera le specie tipiche della Sardegna: cinghiali, volpi, martore, donnole, astori, ghiandaie, poiane, lepre sarda e coniglio selvatico



Santa Giusta


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